1994
tecnica mista su tela cm 130x200
Guala, mito e sogno
“(…) La pittura di Guala elude il referente oggettivo e le relative determinazioni spaziotemporali attraverso immagini elaborate nel “profondo” (di illuminante oscurità e “fedeli a una verità “altra”), quali sono quelle del mito e del sogno. Si tratta di immagini indeterminate, elusive, emblemi e vestigia di un enigmatico altrove, quasi, un imprevedibile paese straniero dentro di noi.» «L’artista, facendosi ”palombaro dell’anima”, discende alla ragione infera dell’inconscio (personale e collettivo) per trarre alla luce le figure archetipali. Il “doppio”, il rimando, l’ambigua sospensioine fra presenza e assenza caratterizzano la pittura di Imer Guala: tale fantasmatica ambivalenza è coessenziale alle immagini sottilmente straniate dalla maschera, dello specchio, del sogno e della memoria. Come per sortilegio ogni potenziale evento sembra sospendersi in un attonito stupore, in un’ineffabile attesa».
Benvenuto Guerra
Galleria San Sebastiano Mantova - Mostra personale 1997